YES MAYDAY #NOEXPO

CORTEO INTERNAZIONALE DEL PRIMO MAGGIO A MILANO
STREET DEMO ON INTERNATIONAL WORKERS’ DAY IN MILAN
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Da Milano all’Europa: primo maggio 2015 tutt@ a Milano, capitale della crisi

Al settimo anno di crisi, l’orgoglio precario si è tramutato in rabbia e indignazione per la disoccupazione dilagante e l’immiserimento crescente che le politiche di austerità, dettate da BCE, Fmi e tutta l’eurocrazia, hanno imposto alla maggioranza della popolazione, particolarmente in Italia, Grecia e nel resto dell’Europa Latina. Massacro sociale, saccheggio di ricchezza e beni comuni, fine della città pubblica, sono i tratti comuni delle soluzioni imposte per rispondere alla crisi. Leggi tutto “YES MAYDAY #NOEXPO”

MayDay NoExpo 2015

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Ti hanno fatto credere che EXPO2015 avrebbe trascinato l’Italia fuori dalla crisi, che avrebbe portato posti di lavoro, che sarebbe stata una grande opportunità per tutti, usando un tema importante come la sostenibilità ambientale e la nutrizione del pianeta per fartelo digerire meglio. Ma EXPO non risolverà alcun problema di sostenibilità e fame nel mondo, perchè è sponsorizzato e sostenuto da chi da anni sottrae campagne e accesso al cibo, imponendo leggi e modelli che hanno cancellato le produzioni locali a favore delle multinazionali del settore. EXPO ha esteso queste dinamiche predatorie alla gestione dei cantieri, delle opere e dei lavori per la realizzazione dell’evento. Per questo Expo 2015 è una grande bugia e non porterà nulla di buono. La grande opportunità per tutti è, alla prova dei fatti, un guadagno per pochi. Come lo stanno costruendo, i suoi costi, l’eredità: LO PAGHI TU.

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EXPO FA MALE, FACCIAMO MALE AD EXPO

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DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA NAZIONALE NOEXPO

Il 17 gennaio 2015, in una Milano che dopo aver ipocritamente pianto “l’attacco alla libertà di stampa” in Francia si prepara in termini repressivi ai 6 mesi dell’Expo, oltre 600 persone si sono ritrovate in uno spazio liberato in via Mascagni per ascoltare, discutere, confrontarsi, proporre. E’ il ricco universo di movimenti e comitati resistenti, precari e contadini in lotta per la riappropriazione del lavoro e della terra, territori che si oppongono alle grandi e piccole opere inutili e imposte, dall’Italia e non solo.

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Intervento Liberati Da Expo alla nazionale NoExpo

liberati_daexpoRiproponiamo il testo di Liberati da Expo letto Sabato 17 Gennaio durante l’assemblea nazionale NoExpo. Un primo documento da cui partire, certamente incompleto a causa del poco tempo a disposizione, ma un tentativo  di portare, all’interno della lotta NOEXPO e oltre, le due questioni che più premono “Liberati da Expo”, cioè quella animale e quella dei generi.
Per fermarci non bastano università sprangate e piene di sbirri.
Con ogni mezzo possibile, finchè ogni gabbia non sarà vuota!!

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Sabato 17 gennaio 2015: assemblea nazionale #NoExpo

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A pochi mesi dall’inizio di Expo2015, questioni che vengono da lontano portano i nodi al pettine.
Il percorso NoExpo è iniziato nel 2007, ben prima dell’assegnazione dell’esposizione universale a Milano, e ha accolto negli anni una pluralità di soggetti, affermando un pensiero critico rispetto alle logiche e ai processi che i mega eventi e le grandi opere impongono al tessuto sociale e urbano della città.
E’ venuto il momento di scioglierle i nodi e chiedere conto di quanto denunciamo da allora. Leggi tutto “Sabato 17 gennaio 2015: assemblea nazionale #NoExpo”

Eataly: iniziativa NoExpo – Torino 29.11.2014

Eataly: iniziativa NoExpo – Torino 29.11.2014

 Sabato 29 novembre davanti allo store di Eataly-Lingotto una sessantina di compagn* ha proposto dell’ottimo cibo senza sfruttamento, volantinando e informando i passanti con uno striscione circa le dinamiche di oppressione e nocività messe in atto da Eataly e da Expo2015.

Pane appena sfornato, marmellate e distillati autoprodotti sono stati condivisi liberamente con le persone di passaggio, in opposizione alla mercificazione del cibo e del vivente che ogni giorno ha luogo all’interno (e all’esterno) di questa e altre strutture del capitale.

Nonostante la pioggia battente e l’immancabile presenza delle forze del dis-ordine, sono stati dati in un paio d’ore centinaia di volantini agli incuriositi avventori.

Alleghiamo i testi distribuiti, auspicando che altre iniziative contro chi e cosa Expo rappresenta vengano replicate secondo le modalità di ognun* ovunque possibile.

Expo fa male, ma non tutt* lo sanno!

Collettivi antifascisti antispecisti e Torino Squatters

Volantini distribuiti:

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Torino, Milano: EXPO2015 mangia tutto

Riceviamo e diffondiamo:

liberati_daexpoDal 1 maggio al 31 ottobre si terrà a Milano EXPO2015: una Esposizione Universale presentata come volano dell’economia nazionale e un grande evento innovativo.

Ne siamo davvero sicure e sicuri?

Sotto lo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ci saranno istituzioni pubbliche e aziende multinazionali che, attraverso Expo, faranno sfoggio di una faccia “giusta e pulita”, usando immancabili e fatidiche parole come sostenibilità, ricerca e impegno sociale per nascondere la realtà dei loro intenti. Politici e imprenditori pretenderanno di essere nella giusta posizione per impartire lezioni sull’educazione alimentare e sociale ai futuri visitatori della fiera e, di rimando, a tutta la popolazione in nome della salvaguardia di territori e biodiversità.

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Perché ARCI sta dentro EXPO2015?

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A maggio 2014 abbiamo pubblicato il dossier “Nessuna faccia pulita, buona e giusta a Expo 2015”, un testo di critica radicale al grande evento milanese -caratterizzato dal claim “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”- e ai suoi principali soggetti partner SlowFood, COOP Italia e Eataly.
Quando siamo stat* contattat* da alcuni circoli ARCI per ospitare le presentazioni del dossier abbiamo riflettuto sul da farsi: da un lato conosciamo e denunciamo quanto ARCI Milano/Lombardia sia interna e corresponsabile del grande evento, capofila del Terzo Settore e del Volontariato sotto il tetto di Cascina Triulza con “Expo dei popoli”; dall’altro riconosciamo ad alcuni circoli territoriali ARCI un significativo lavoro politico quotidiano che non possiamo sottostimare.
La scelta di tenere aperte le possibilità di dialogo e reciproco riconoscimento tra soggetti autonomi ci ha dunque spinto a scrivere il testo che trovate in calce e a indirizzarlo privatamente a chi ci ha contattato; nello specifico, invitiamo tutti i circoli ARCI a prendere parola in merito a EXPO2015 e a tutti i portati nocivi di questo evento, in particolare facendo sentire la loro voce dentro la rete degli ARCI (provinciale, regionale, nazionale). E lo facciamo mostrando le storture, anche formali oltre che valoriali e politiche, tra EXPO2015 e ARCI, poiché questo evento è in contrasto con numerosi articoli dello Statuto su cui ARCI si fonda: dal concetto di lavoro e di volontariato, passando per il ripudio della guerra, alla tutela dell’ambiente e alla lotta contro le mafie e gli abusi di potere.
Il nostro piccolo contributo si deve fermare qui; spetta ad altre e altri, ora, provare a cogliere le potenzialità di una presa di posizione netta e indipendente nei luoghi e nelle strutture consone. Già sappiamo che qualcuno ha preso sul serio questo contributo e si sta muovendo.
Lo statuto di riferimento lo abbiamo preso da http://www.arci.it/chi-siamo/organismi-dirigenti-2/ (in particolare art.3 commi d,h,j,u,z, dello statuto ARCI).

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Al Salone del Gusto il cibo è la nostra Terra

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“Da quando Expo è stato presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta.
Ma non scordiamoci che l’asso di picche è rappresentato da Terra Madre! Parteciperemo in maniera critica perché questo evento non ha anima: Expo va trattato con determinazione, chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente.
Dobbiamo metterci l’anima, e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti”
Carlo Petrini, Huffington Post, 22/10/14

Si è svolto in questi giorni di fine ottobre il Salone internazionale del gusto 2014 – Terra Madre, evento che l’associazione onlus SlowFood, insieme a svariati partner privati e istituzionali, organizza ogni due anni a Torino.
Le migliaia di animali non umani coinvolti -sfruttati, ingabbiati, brutalizzati e ammazzati per il loro miele, per il loro latte, per le loro uova, per le loro carni- hanno purtroppo già compreso sulla loro “pelle” cosa serva per organizzarlo e farlo funzionare, sfortunati personaggi di un evento che si è nutrito e si nutre di loro. Anche gli abitanti umani della zona di Torino e delle valli limitrofe dovrebbero ormai sapere cosa portino i grandi eventi e poco cambia se il Salone è ospitato in strutture già esistenti: trasformazioni coatte del territorio e quartieri sotto pressione economica, esborso di denaro pubblico indirizzato all’economia degli eventi e del turismo e spese di gestione di infrastrutture sottoutilizzate o in disuso a carico delle amministrazioni locali. Le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006 ne sono un esempio, gravando ancora in maniera significativa sui bilanci di alcuni Comuni della Val Susa o della Val Pellice, oltre ad aver compromesso definitivamente delimitati, ma importanti habitat boschivi e montani.

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