A proposto dello stupro di Parma del 2010


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(Nota: il singolare e il plurale vengono resi con la declinazione del sostantivo individualità).

Invitiamo in primis a leggere l’intenso e particolareggiato comunicato Circa i fatti di Parma nella sede della RAF: come riparare 4 crepe prima che qualcosa si rompa per sempre, che in gran parte dei passaggi condividiamo, di Guerriere SailorRomantik Punx, che stanno seguendo direttamente la vicenda.

Fra di noi ne stiamo parlando da giorni e si è deciso di uscire con la nostra posizione a riguardo, convinte che sia necessario esprimerne una pubblicamente; posizione che consideravamo un po’ scontata, ma che leggendo le infamie contro la ragazza che vengono perpetuate, diventa purtroppo necessaria. Non è giustificabile mettere alla gogna chi ha subito un abuso, o almeno noi infra-leggiamo una strategia di difesa delle protagoniste ai fatti del 2010, di chi sapeva e di chi ha continuato a dare agibilità a questi soggetti negli anni.

I fatti del 2010 e la vicenda nell’attualità sono ben riassunti nel link sopra “4 crepe”, quindi non ci dilunghiamo a riguardo.

Ci rendiamo conto che alcune di noi sono fra coloro che hanno sottovalutato, o forse meglio riconoscere, delegato a chi è del territorio la questione tanto complessa e grave. Verissimo, sbaglio che non si può omettere e scordare, per fare in modo che non si ripeta più, partendo proprio da questi stessi giorni. Altre di noi, per questioni anagrafiche non ne sapevano nulla.

Per sei anni della gente sapeva, ma nella migliore delle ipotesi non ha parlato, se non addirittura coprendo, mentendo, minacciando e intimidendo la ragazza per difendere, giustificare e scagionare i carnefici, atteggiamenti che, peraltro, non sono tuttora terminati, nè da individualità nè da spazi.

Tutto ciò è molto preoccupante, anche perchè avviene nei nostri circuiti dove, ormai è evidente, il sessismo, il machismo, l’autoritarismo, lo specismo, il corporativismo e l’autoreferenzialità sono tutt’altro che superati.

sexism-300x300Ci interessa collocare in una giusta prospettiva di condanna ogni azione avvenuta senza il chiaro consenso di entrambe le parti. Azioni che drammaticamente cambiano l’esistenza di chi le subisce.
Ci interessa ribadire che lo stupro in qualsiasi condizione avvenga è un atto di dominio di un essere vivente sull’altro, che lo riduce a semplice oggetto per trarne profitto; lo stupro per sua natura è un atto fascista.

Come antispeciste e come antifasciste, come anarchiche e come antisessiste non abbiamo dubbi sulla posizione da prendere: gli stupratori sono fascisti per definizione, chi copre, difende o giustifica uno stupro è fascista per estensione.
Ci teniamo a ribadire la nostra solidarietà alla ragazza stuprata e a condannare tutte le individualità e gli spazi che perpetuano meccanismi di omertà, di manipolazione, di silenzio su fatti tanto gravi e che accettano la presenza di chi ha agito direttamente quella sera o di chi successivamente ha cercato di proteggere gli stupratori e il “coro” presente allo stupro.

La nostra speranza è che questa terribile vicenda possa rinvigorire prese di posizione contro le specifiche prevaricazioni, tanto presenti e tollerate nelle nostre cerchie, insieme ad analisi di interconnessione delle lotte, di riconoscimento e rispetto del consenso, per raggiungere una consapevolezza dell’importanza di ogni individualità (anche animale e della terra), perché senza la liberazione dei più sfruttati e/o “deboli” ci sarà sempre qualcun@ che eserciterà una forma di dominio.

Conoscere per isolare, isolare per eliminare.
Antispefa

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17 risposte a “A proposto dello stupro di Parma del 2010”

  1. “Lo stupro è per sua natura fascista”: quindi la colpa non è di chi ha commesso lo stupro(antifascista, e questo lo sapete bene, presente in riunioni e manifestazioni) ma di una non meglio spcificata “entità” fascista.
    Perché ammettere che GLI stupratori sono compagni e antifascisti sarebbe un atto di coraggio troppo grande, in fondo è solo uno stupro, e si sa, queste cose nei nostri spazi non accadono e non ci riguardano. queste cose… le fanno i fascisti.

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