Fedele alle sue convinzioni , Clement aveva a cuore il non essere complice di questo sistema di dominazione barbarica degli animali umani sugli altri animali. Logicamente, Clement era vegano. Per lui, uccidere animali non umani per la loro carne , pelle o piacere non era tollerabile. Fedele al suo impegno libertario, difendeva la libertà di tutt*. Si opponeva, quindi, in tutta logica, all’asservimento delle persone a causa del colore della pelle, al sesso assegnato alla nascita, al genere, sessualità, ma anche alla loro specie.
Clement rifiutava questo sistema di dominazione, responsabile della morte di miliardi di animali non umani ogni anno sulla terra. Si opponeva alla perpetuazione sociale di questa gerarchia tra le specie animali, in cui l’umano è ovviamente in cima.
Quando abbiamo appreso che gli assassini di Clement rivendicavano l’appartenenza al movimento per i diritti degli animali, abbiamo scoperto troppo tardi che la mancanza di investimenti di alcun* militant+ progressist* aveva permesso al fascismo di “squattare” questa lotta legittima. Solo pochi mesi fa, già altri antifascisti antispecisti allertavano sulla presenza degli assassini di Clement ad una manifestazione per la causa animale.
La nostra battaglia antispecista non può essere confusa con le miserabili considerazioni dei fascisti più pronti a «casser du noir ou du gauchiste» (spaccare la testa ai neri o ai sinistroidi, ndr) che a difendere con giustizia gli animali non umani.
Clement aveva come bandiera “LIBERAZIONE TOTALE”: non ti dimenticheremo Clement, non li perdoneremo mai.
Dei compagni antispecisti
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