Dal bollettino n. 1 per Clement: Clement e le sue lotte

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Nel ricordo di Clement, oggi a 6 mesi dal suo assassinio fascista, pubblichiamo la traduzione del ritratto che amic* e compagn* gli hanno dedicato sul Bollettino n. 1.

MILANO-PARIGI: STESSI CIELI GRIGI!

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Veniva da “Brest La Rouge”, dove aveva fatto le sue prime esperienze nei movimenti studenteschi. Dai circoli di attivisti di Scienze Politiche di Parigi, che non brillano né per apertura verso l’esterno né per il loro radicalismo, Clément si era rivolto a Solidaires Étudiant-e-s. Quello che si era presentato come un militante della CNT aveva il sindacalismo rivoluzionario attaccato al corpo.

Era convinto, non solo della necessità della lotta, ma della necessità dell’ auto-organizzazione di base, e il suo discorso era in contrasto con la retorica prefabbricata dei militanti di cartone e apprendisti burocrati che vagano per i corridoi dell’università. Clément aveva un’etica libertaria, aborriva tutti i corporativismi e tutti gli opportunismi. Lui non era lì per occupare palcoscenici o manipolare dietro le quinte. Clément era antifascista.

Osservatore infaticabile. In una scuola in cui la chiusura in se stessa della sinistra per bene, porta a volte a rivolgersi alla destra più reazionaria in nome dello scambio di idee, Clement non transigeva né con l’estrema destra né con le sue idee.

Clement era anche antispecista: ed è con pedagogia che difendeva le sue opinioni sull’ anticapitalismo o la questione animale, anche quando ci mostravamo scettici, ironici e, ad essere onesti, ignoranti. Oltre alla sua personalità coinvolgente, amavamo Clement Meric perché non era né dogmatico né settario. Ammetteva le sue contraddizioni senza risparmiare quelle degli altri.

Appassionato dalla musica giamaicana e della cultura che impregna la militanza antifascista, aveva operato dei distinguo per quanto riguarda la musica, le mode e le battaglie politiche, mostrandosi sempre critico nei confronti di certe posture virili ed inutilmente aggressive. Con piacere invitava i suoi amici e amiche nel suo universo, mentre tirava fuori i suoi vinili di rocksteady o di vecchio soul per i frequentatori abituali di Saint-Sauveur a Ménilmontant.

Con queste poche parole, abbiamo voluto ringraziare anche tutte le militanti e tutti i militanti che hanno mostrato la loro solidarietà lungo la strada in memoria di Clement e contro l’estrema destra. Antifascismo, anticapitalismo, antispecismo, antirazzismo, antisessismo… Clement non è stato per noi solo un essere astratto su cui porre queste parole. Era un compagno e un amico in cui la pratica militante era concreta, permanente e sempre coerente. La sua militanza, il suo modo di essere con i suoi compagni e compagne, e amici e amiche, devono essere raccontate tanto quanto il suo attivismo..

 Pierre per Solidaires Étudiant-e-s Sciences po.

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