Dal bollettino n. 1 per Clement: Analisi con la rabbia nel cuore

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ANALISI: CON LA RABBIA NEL CUORE

Clement non è solo stato assassinato da un gruppo di fascisti. Non è stato ucciso solo dall’estrema destra riconosciuta come tale. Clement è in generale vittima della crescita a grande velocità delle idee più nauseabonde e della loro banalizzazione, in Francia come in Europa. Clement è stato ucciso anche dal razzismo, in particolare dall’islamofobia, la xenofobia e l’omofobia di Stato.

Abbiamo visto l’omofobia sfilare nelle nostre strade senza problemi per mesi. Sono anni che l’islamofobia occupa spazi politici e mediatici, accompagnata da una buona dose di minacce, vessazioni e attacchi sempre più violenti. La “bestia immonda” non nasce da sola. La fiducia con cui si fa strada l’estrema destra è permessa e si nutre di discorsi e pratiche razziste, xenofobe e omofobe provenienti dalle istituzioni del potere.

Clemente era un uomo, eterosessuale, cisgender, bianco, studente di Scienze Politiche. E’ stato ucciso perché era un militante antifascista, libertario. E’ stato ucciso come potevano esserlo lesbiche, bisessuali, gay, trans, che hanno la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E’ stato ucciso come potrebbe esserlo un non-bianc@, immigrat@, indigen@, musulman@, oggetto di un razzismo più disinibito. La sua morte sta muovendo l’opinione pubblica come raramente l’hanno mossa i morti non-bianchi, vittime della polizia e di altri omicidi razzisti. Nonostante il peso del dolore non possiamo ignorarlo. Ciò non toglie nulla alla nostra condanna, e se è ancora possibile, aumenta la nostra rabbia e la nostra determinazione a combattere.

Clement era antifascista: si batteva per la difesa di una uguaglianza radicale dei diritti, per la difesa delle minoranze sessuali, dei trans, degli immigrati, degli indigeni, dei musulmani, dei militanti politici e, insieme a questo, considerava quelli di estrema destra come il nemico da abbattere.

Clement ha denunciato instancabilmente la banalizzazione e la istituzionalizzazione delle idee e delle pratiche di estrema destra. Tant’è, anche tra noi, anche nella sinistra rivoluzionaria e radicale, non affrontiamo i nostri contenuti purgati dalle vestigia del nazionalismo fin tanto che non combattiamo costantemente e in modo duraturo il razzismo, l’islamofobia, le cacciate dei Rom e dei “sans papier”, dell’omofobia e sessismo, fin tanto che non scaviamo anche noi la bara della “bestia immonda”, che vediamo crescere. E ‘questa battaglia che vogliamo continuare.

Contro il fascismo, con tutti i mezzi necessari.

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